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Total Cost of Ownership delle Auto Elettriche

Dal Car Cost Index 2022 di LeasePlan emerge che i costi totali di proprietà delle BEV sono ormai pari o inferiori a quelli delle termiche. Tra le eccezioni, l’Italia.

I mercati

L’indagine si è svolta su 22 Paesi e 33 veicoli e i dati risultati tengono conto dei costi connessi alla proprietà dell’auto in ciascun Paese, compresi energia, deprezzamento, tasse, interessi, assicurazione e manutenzione, esclusi invece fattori quali la capillarità dell’infrastruttura di rifornimento/ricarica e i relativi tempi necessari per completare l’operazione.

È proprio in casa nostra che in tre segmenti, sui quattro monitorati, l’elettrico non si avvicina nemmeno al margine del 5% fissato dai ricercatori per poter definire la categoria delle automobili a emissioni zero competitiva rispetto alle motorizzazioni tradizionali.

Ne risulta, dunque, che il costo mensile di un’auto si aggira tra i 905 euro della Grecia e i 1.313 della Svizzera, con l’Italia e i suoi 1.062 euro a metà. 

I dati

In media, i costi di rifornimento pesano sul Tco per il 15% nel caso di un veicolo elettrico, mentre salgono al 23% per propulsori benzina e al 28% per il diesel. 

Nei principali mercati europei (Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito) il vantaggio dei modelli a corrente cresce in proporzione alla classe, eccezione è però l’Italia, dove il Tco delle Bev di segmento C è pressoché uguale a quello delle diesel, che invece nel D e nel D-premium tornano in vantaggio. 

Nel dettaglio:

Classe B e B-Suv: l’elettrico risulta la motorizzazione più economica in Francia, mentre nei Paesi Bassi lo è soltanto rispetto al diesel. In Italia, Germania e nel Regno Unito, con percentuali diverse, le auto a batteria costano più di quelle termiche. In questa taglia, che comprende le Suv, la ricerca non ha compreso le ibride.

Tra i modelli considerati troviamo: Opel Corsa, Volkswagen Polo, Peugeot 2008 (con tutte le alimentazioni possibili) e Renault Zoe (unica nativa elettrica del campione). 

Classe C e C-Suv: tra i modelli selezionati dalla ricerca si trovano vetture termiche o ibride plug-in, come la Peugeot 308 e la Volkswagen Golf, mentre sul versante elettrico c’è la Renault Mégane E-Tech. Tra le Suv sono rappresentate si trovano la Opel Grandland X (benzina, diesel o ibrida ricaricabile) e la Mazda MX-30 (elettrica pura). 

Qui le Bev passano in vantaggio nella maggior parte dei Paesi, mentre le ibride plug-in presentano quasi ovunque costi d’esercizio più elevati. 

Classe D e D-Suv: questa è la classe dove la situazione volge più in favore delle elettriche, dove il Car cost index ha estratto i dati di modelli quali Peugeot 5008 e Volkswagen Passat per le termiche e Kia EV6 e Skoda Enyaq per le elettriche, il cui Tco è competitivo in 19 Paesi su 22.

Tra le eccezioni, oltre all’Italia, troviamo Polonia e Repubblica Ceca. 

Classe D e D- Suv premium: sono qui incluse berline, station e Suv grandi (medie, secondo i criteri della società di noleggio) di fascia alta, e troviamo Audi A4, BMW Serie 3 e Mercedes GLC per il fronte termico, Polestar 2 e Mustang Mach-E per l’ambito elettrico. 

Anche per questa classe l’Italia non fa parte dei Paesi dove dotarsi di un modello a corrente risulta più conveniente.

 

 

In collaborazione con Fleet&Business.