Lo stop a diesel e benzina nel 2035 vacilla: facciamo il punto
Rinviato a “tempo debito” il voto per lo stop alla vendita di auto endotermiche nel 2035 a causa del crescente rischio di bocciatura. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen cercano di fare il punto.
Cresce infatti l’ incertezza sulla possibilità di raggiungere una maggioranza qualificata in seno al Consiglio Ue (voto favorevole di 15 dei 27 Stati membri e almeno il 65% della popolazione Ue rappresentata): alla contrarietà dell’Italia si è aggiunta l’astensione della Polonia (che vale come voto contrario) e i dubbi espressi dalla Germania, intenzionata a ottenere dalla Commissione europea una deroga per i carburanti sintetici. Proprio di questo hanno parlato i due leader nel confronto.
Germania ago della bilancia
Il raggiungimento del quorum sembra dipendere dunque da Berlino, che tuttavia non ha ancora deciso quale posizione assumere: votare a favore o optare per l’astensione? A pesare sulle scelte tedesche sono i delicati equilibri interni alla coalizione di governo: la deroga all’utilizzo anche dopo il 2035 di motori a scoppio alimentati da e-fuel è fortemente sostenuta dai liberaldemocratici dell’Fdp, mentre è osteggiata dai Verdi che, a loro volta, si trovano al centro di aspre polemiche per le proprie posizioni nella gestione della crisi energetica (no al nucleare ma sì all’ aumento dell’uso del carbone).
Per sbloccare la situazione è dunque necessaria una soluzione di compromesso, ma Scholz e von der Leyen hanno manifestato ottimismo: “Siamo in una fase di dialogo costruttivo”, ha affermato il presidente della Commissione, aggiungendo la possibilità di chiudere “quanto prima” i negoziati per arrivare al voto finale e definitivo del Consiglio Ue. “La Commissione sostiene pienamente il principio della neutralità tecnologica, ma questo deve essere sempre in equilibrio con i nostri obiettivi di politica ambientale”, ha proseguito von der Leyen. Dal canto suo, il cancelliere tedesco ha escluso qualsiasi ipotesi di “dissenso” con il massimo organo esecutivo della Ue.
Le crepe interne all’esecutivo non pare siano risolvibili così rapidamente come auspicato, o almeno così sembra, visto quanto affermato dal ministro federale delle finanze tedesco, Christian Lindner, subito dopo la conferenza stampa congiunta di Scholz e von der Leyen: “Non ci sarà fine al motore a combustione interna”.