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Da un’attenta analisi dell’autoritratto stilato annualmente da ACI, viene fuori che la composizione del parco circolante italiano è abbastanza preoccupante: numerose moto e scooter, ma sempre più obsolete. Andando ad analizzare i dati emergono alcune curiosità del parco circolante italiano.

In particolare, c’è un elemento particolarmente interessante. Ossia, il modo ipertrofico con cui il numero delle moto in circolazione è cresciuto negli ultimi 20 anni. Nel 2000 in Italia c’erano 3.375.782 veicoli targati, che sono diventati 6.896.048 a fine 2019. il rapporto è di 1 a 2,4, in pratica sono diventati due volte e mezzo. La Lombardia è la patria italiana delle moto, con un circolante di 1.095.681 pezzi, seguita dal Lazio (676.341) e dalla Sicilia (676.341). Analizzando la cilindrata, invece, il gruppo più rappresentativo è quello delle under 125 cc (1.865.386 unità), seguite dalle 126-250 cc (1.800.804). Le marche più diffuse nel parco circolante italiano, invece, sono Piaggio, davanti a Honda, Yamaha e Suzuki.

Il dato che dovrebbe far riflettere è che non si tratta di moto d’epoca, ma semplicemente di veicoli datati, che circolano senza avere avuto un adeguato ricambio. Per questo motivo, soprattutto in questa fase, sarebbero necessari gli incentivi per i motori termici. In questo modo potrebbero essere eliminati dalla circolazione mezzi inquinanti, per sostituirli con veicoli dalle emissioni nettamente inferiori.