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Ricambi auto: aumenta del 6,3% il prezzo medio di listino

Una corsa al rialzo

Il 2022 ha registrato un importante aumento dei prezzi del settore automotive e in particolare una crescita dei valori di listino dei pezzi di carrozzeria delle vetture. Noi di Quattroruote Professional abbiamo monitorato costantemente la situazione e abbiamo verificato che l’aumento medio dei prezzi si attesta attorno al 6,3%.

Ma quali sono stati i fattori che hanno influenzato questa corsa al rialzo?

Da un lato sicuramente va considerata la crescita dell’inflazione, mentre dall’altro la scarsità di materie prime, che ha portato a una bassa disponibilità di prodotto. In parole semplici: la richiesta aumenta, le componenti diminuiscono e i prezzi salgono.

Assistiamo quindi non solo a un aumento dei prezzi (con alcune eccezioni), ma anche a un dilatamento dei tempi di consegna delle nuove vetture e, parallelamente, anche a un prolungamento delle tempistiche di riparazione dei veicoli danneggiati (sinistri stradali, ma non solo).

Uno sguardo generale

Per avere uno sguardo quanto più d’insieme va segnalato che i tassi di rialzo dei marchi Stellantis sono rimasti omogenei, sia per i marchi “core” come Citroën e Fiat, che per quelli “upper mainstream” come Peugeot e Opel. Cresce invece lo stacco tra Hyundai e Kia da un lato e Renault e Dacia dall’altro, mentre Nissan vede un rialzo superiore a quello di Mitsubishi.

Punto d’interesse è come le parentele tecnologiche e la condivisione di alcune componenti hanno fatto sì che Toyota, Suzuki e Subaru non abbiano visto variare di prezzo i loro ricambi.

Ad ogni modo, le singole parti hanno comunque visto un aumento complessivo, seppur stabile, attorno al 6%.

Nel dettaglio

Prendendo in considerazione un sinistro che coinvolga la parte anteriore del veicolo, abbiamo riscontrato le seguenti variazioni:

  • Paraurti: il marchio che ha riscontrato un maggiore aumento nel prezzo di queste componenti è Kia, i cui paraurti sono saliti del +13,4%, mentre Honda ha riscontrato una flessione del prezzo del 17%, con valori di partenza però, piuttosto sostenuti.
  • Traversa anteriore: si tratta di un componente che spesso viene danneggiato nel corso di incidenti. L’aumento più consistente è quello relativo al prezzo delle traverse anteriori Land Rover (+52%), che vanno così a posizionarsi in una fascia di prezzo molto più simile ad altri marchi di premium, come Volvo. Anche in questo caso un valore alto è quello delle Kia, mentre il più basso corrisponde alle Dacia.
  • Radiatore: Honda risulta ancora in controtendenza con un costo dei radiatori sceso del 15%, mentre in salita al 16% quello degli stessi pezzi Toyota. Ancora una volta, Dacia si attesta tra i marchi che continuano ad attestarsi su una fascia di prezzo bassa.
  • Cofano: categoria che ospita aumenti significativi, come ad esempio Ford che si attesta su un +15%  e in generale prezzi molto cari, con i marchi premium stabilmente sopra i 1.500 euro.
  • Luci anteriori: la grande varietà di tecnologie nei sistemi d’illuminazione giustifica le forti disparità per quanto riguarda questo ricambio. Non stupisce che i proiettori dei marchi di fascia alta siano tutti quotati sopra i 1.000 euro, con l’eccezione di Mercedes-Benz e Lexus.

In definitiva, ciò che emerge è che l’appartenere a uno stesso gruppo automobilistico può ugualmente comportare delle grandi differenze tra marchi, perché anche in una situazione di parità tra architettura, segmento e posizionamento commerciale, le caratteristiche che fanno la differenza sono il disegno, i materiali e la provenienza dei diversi pezzi di ricambio.

Rilevazioni di Quattroruote Professional effettuate nel periodo gennaio-ottobre 2022.

 

In collaborazione con Fleet&Business.