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Ricambi originali a +7,4% nel 2023 contro il +18,7% del 2020

L’aumento vertiginoso dei prezzi, provocato dalla crisi energetica conseguente alla guerra in Ucraina, a sua volta seguita alla crisi logistica globale durante il biennio post Covid, non ha certamente risparmiato i ricambi auto.

Secondo, infatti, i dati forniti a InterAutoNews dal team Quattroruote Professional, nell’ultimo anno (luglio 2023 vs luglio 2022) il prezzo medio di listino di tutti i componenti originali di carrozzeria venduti dalle reti ufficiali è aumentato del 7,4%, un punto e mezzo in più rispetto all’incremento dei prezzi al consumo registrato dall’Istat nello stesso periodo.

Secondo gli stessi dati, allargando l’analisi al triennio, l’aumento medio da luglio 2020 è stato del 18,7%, contro una crescita complessiva dei prezzi del 16%.

Premesso che secondo l’Anfia (l’Associazione della filiera dell’industria automobilistica) il mercato italiano della riparazione è per ben il 70% in mano agli indipendenti, il dato medio “nasconde” al suo interno andamenti diversi a seconda dei punti di vista, ossia dei disaggregati che poi contribuiscono a determinare il numero di sintesi.

Casa per Casa

Utilizzando come riferimento l’ultimo anno (2022-2023), e limitando l’analisi alle sole autovetture, osservando i dati Casa per Casa si scopre che a salire di più sono stati i listini di:

Cadillac (23,59%)

Hyundai (21,67%)

Skoda (15,17%)

Superiori alla media anche: Ford, Toyota, Abarth, Mazda, Dodge, Opel, DR, Jeep, Kia, Fiat, Land Rover, Citroën, Jaguar, Peugeot e Nissan.

L’unica Casa in controtendenza è stata Honda, il cui prezzo medio di listino è diminuito del 5,25%. Nessuna variazione, invece, per Great Wall, Lada, Mahindra, Saab, SsangYong e Tata.

Tipologia di ricambi

Raggruppando invece i ricambi per tipologia, e limitando l’analisi ai 16 componenti a più alta rotazione, il gap tra i picchi opposti si restringe molto. Gli incrementi medi maggiori hanno infatti riguardato:

Assorbitore urti paraurti anteriore (+10,08%)

Assorbitore urti paraurti posteriore (+9,22%)

Paraurti anteriore (+5,7%)

Cofano posteriore (+5,45%)

Ciò che va detto è che una fotografia che non tiene conto della dinamica dei listini in un arco di tempo più lungo, e del contesto in cui questi listini si muovono, fornisce un’indicazione parziale e, in alcuni casi, può essere persino fuorviante rispetto a decisioni che, Casa per Casa, possono variare di anno in anno.

Da questo punto di vista è utile tenere presente anche alcuni elementi di contesto come:

  1. Il crescente invecchiamento del parco autovetture circolante italiano, la cui età media ha raggiunto i 12,2 anni (dieci anni prima, nel 2012 erano 8,9 anni). Una tendenza, questa, che generalmente implica una maggiore domanda di manutenzione e riparazione.
  2. Il crescente peso che i ricambi hanno nella redditività delle concessionarie ufficiali, occupate con la contrazione del contributo ai profitti che deriva dalla vendita di auto nuove. Secondo l’ultimo report trimestrale di Snap-on, a fronte di un contributo del 6% al fatturato, i componenti (sia di meccanica sia di carrozzeria) sono arrivati a pesare per il 12% sul risultato operativo dei Dealer.
  3. Il prezzo medio di listino dei ricambi non è il prezzo reale di vendita, per questo non è detto che a un incremento del listino corrisponda un incremento di pari misura del prezzo di vendita.
  4. Sempre secondo le nostre analisi, i prezzi di listino delle auto nuove hanno registrato un incremento del 2,71% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (luglio 2022 – luglio 2023).

In conclusione

Fatte queste premesse, se si prende in considerazione il più ampio periodo post Covid (luglio 2020- luglio 2023) i nostri dati mostrano variazioni significative per Infiniti (+39,08%), Kia (+32,48%), Hyundai (+29,45%) e dinamiche superiori alla media anche per i listini dei ricambi ufficiali di carrozzeria per: Audi, Abarth, Dodge, Toyota, Opel, Skoda, Jaguar, Citroën, Land Rover, Jeep, Peugeot, Fiat, Nissan, Seat, Ford, MG e Volkswagen.

Sul fronte opposto si conferma invece un leggero calo dei prezzi medi di listino per Honda (-0,32%), mentre variazioni nulle per Great Wall, Lada e Tata.

In conclusione, nel triennio 2020-2023 il gap tra i ricambi a più alta rotazione, si è ristretto tra il massimo dell’assorbitore urti paraurti anteriore (+26,13%), seguito dalla traversa paraurti anteriore (+22,4%), e il minimo del radiatore (+12,95%), preceduto dal cofano posteriore (+14,93%).

L’analisi condotta mette quindi in evidenza una diversa politica delle singole Case in materia di prezzi dei ricambi, a conferma di una generale soddisfazione della marginalità e dei volumi del business, in rapporto alla produzione e alla vendita delle auto.