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Con il nuovo anno si è tornati a parlare della riforma del Codice della Strada, il cui iter parlamentare di approvazione è stato interrotto durante la scorsa estate. Le modifiche al testo dovrebbero essere pronte a breve, con diverse novità per tutti i guidatori. Le modifiche del testo di riforma del Codice riguarderanno anche le due ruote.

Entra, infatti, nel nuovo codice della strada un riconoscimento importante: l’articolo 53 bis introduce la definizione di utenti “vulnerabili” (non più “deboli”), categoria nella quale vengono collocati anche i conducenti di ciclomotori e motocicli.

Una novità importante riguarda la responsabilità del conducente: si prevede, infatti, che nel caso in cui il passeggero trasportato su ciclomotori o motoveicoli, minore o adulto, non indossi il casco protettivo, sarà il conducente a rispondere della violazione.

Un passo interessante e cruciale riguarda la stretta per chi utilizza dispositivi elettronici e cuffie mentre conduce un veicolo. La nuova formulazione dell’articolo 173 comma 2 stabilisce che è vietato al conducente durante la marcia di far uso di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante, ovvero di usare cuffie sonore. Le multe previste vanno da euro 422 a euro 1.697 e alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sette giorni a due mesi. Nel caso in cui lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 644 ad euro 2.588 e alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da 1 a 3 mesi.

La nuova formulazione dell’articolo 175 permetterà ai 125 di accedere in autostrada. Sarà infatti vietato l’accesso ai “motocicli di cilindrata inferiore a 120 cc se a motore termico e di potenza fino a 11 kW se a motore elettrico. La circolazione è comunque consentita solo a soggetti maggiorenni, muniti di patente di categoria A2, A, B o di categoria superiore o muniti da almeno due anni di patente di categoria A1”.

Insomma sarà un Codice della Strada più attento alle utenze “deboli”, che, come detto, nella nuova definizione saranno considerati “vulnerabili”, cioè ciclisti e pedoni.