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Per il mercato italiano dell’auto il 2019 è stato un anno di crescita, il mese di dicembre infatti si è chiuso con un +12,5%. Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, a dicembre ci sono state 140.075 immatricolazioni, cioè appunto il 12,5% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Grazie a questa impennata da settembre in poi, i dodici mesi mostrano un andamento in crescita rispetto al 2018, anche se di poco: sono 1.916.320 i veicoli registrati, per un miglioramento dello 0,29%. Bisogna, comunque, leggere questi dati sia annuali che mensili, nell’ottica dell’introduzione delle nuove procedure di omologazione Wltp.

Un elemento importante che è necessario mettere in evidenza è la conferma del boom per le auto elettriche e ibride. Per quanto riguarda le alimentazioni, continua il tracollo del diesel e, di conseguenza, si attestano le alimentazioni alternative con una flessione per le motorizzazioni a gasolio e una crescita di quelle a benzina. In salita risultano anche le vetture a metano e le Gpl. Le auto ibride, con un aumento del 70,1%, salgono dal 4,6% al 6,9% del mercato mensile, mentre le elettriche crescono del 122,1% e raggiungono lo 0,6% (0,3% a dicembre 2018).

Un altro dato importante è la flessione del mercato dell’usato che lancia ancora segnali negativi.

Nel commentare l’andamento della domanda, l’UNRAE sottolinea come il mercato rimanga debole e volatile nonostante la crescita registrata a dicembre grazie al noleggio a lungo termine e alle autoimmatricolazioni e soprattutto mette in guardia sul futuro del settore. “In un contesto di forte, persistente incertezza economica e politica, interna e internazionale, e con l’introduzione nel 2020 dei nuovi limiti Europei alle emissioni di CO2 e relative, pesanti sanzioni – commenta il presidente dell’associazione delle Case automobilistiche estere, Michele Crisci – spicca la mancanza di strategia da parte della politica nazionale che supporti organicamente e ordinatamente la filiera automobilistica Italiana.”

In un anno che si apre quindi con diverse difficoltà per l’industria auto, UNRAE auspica che, dopo la lunga discussione politica sulla tassazione delle auto in uso promiscuo, il governo decida di convocare e attivare discussioni riguardanti domanda, offerta e infrastrutture. Con particolare urgenza sono necessari interventi tesi a svecchiare l’attuale parco circolante, tra i più anziani d’Europa, con circa un terzo delle autovetture rispondenti a vecchie e ormai obsolete direttive e pericolose per l’ambiente e la salute dei cittadini.