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Incentivi 2024

Dalle 10 di stamattina (23 gennaio) è attiva la piattaforma per le prenotazioni.

È stata riattivata stamattina alle 10 la piattaforma informatica del ministero delle Imprese e del Made in Italy per la prenotazione degli incentivi 2024 nella loro “vecchia” impostazione, ossia in base al decreto varato due anni fa dal governo Draghi che disciplinava il triennio 2022-2024.

In pratica, da oggi le concessionarie possono materialmente inserire i dati dei contratti stipulati a partire dall’1 gennaio, data di entrata in vigore dell’annualità 2024. Che non è cambiata nella sua impostazione di fondo, basata sulle tre solite fasce di emissioni di anidride carbonica, con bonus compresi tra un minimo di 2 mila e un massimo di 5 mila euro e rottamazione obbligatoria solo nella fascia 61-135 g/km, ossia in caso di acquisto di vetture termiche e ibride prevalentemente dei segmenti A, B e C.

  • 0-20 g/km: 3 mila euro senza rottamazione; 5 mila con rottamazione;
  • 21-60 g/km: 2 mila euro senza rottamazione; 4 mila con rottamazione;
  • 61-135 g/km: 0 euro senza rottamazione; 2 mila con rottamazione.

Più fondi a Bev e Phev, meno sulle termiche

È invece leggermente cambiata rispetto allo scorso anno – ma era già previsto dal decreto del 2022 – la dotazione finanziaria di ogni fascia. In pratica, sono aumentati i fondi destinati alle prime due (da 190 a 205 milioni per la 0-20 g/km e da 235 a 245 la 21-60 g/km), mentre è diminuito da 150 a 120 milioni il fondo sulla 61-135 g/km. I 570 milioni destinati alle auto (575 nel 2023) sono adesso così suddivisi:

  • 0-20 g/km CO2: 205 milioni (194,75 ai privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine);
  • 21-60 g/km CO2: 245 milioni (232,75 ai privati e 12,25 alle società di car sharing e Nlt);
  • 61-135 g/km CO2: 120 milioni, tutti ai privati.

Ci sono 270 giorni per immatricolare

L’altra novità, rispetto al 2023, è l’estensione a 270 giorni, dai precedenti 180, dei termini per il perfezionamento della prenotazione, ossia per l’inserimento sulla piattaforma informatica del numero di targa ottenuto in seguito all’immatricolazione. In pratica, tra il momento della prenotazione e l’immatricolazione (perfezionata su piattaforma) non devono passare più di 270 giorni.

C’è un tetto al prezzo di listino

Confermate tutte le altre disposizioni. A partire dai limiti di prezzo di listino ufficiale della Casa, accessori compresi, Iva esclusa, anch’essi stabiliti per ciascuna fascia:

  • 0-20 g/km: 35 mila euro (42.700 Iva compresa);
  • 21-60 g/km: 45 mila euro (54.900 Iva compresa);
  • 61-135 g/km: 35 mila euro (42.700 Iva compresa).

Rottamazione obbligatoria solo sulla fascia 61-135 g/km

La rottamazione è obbligatoria solo per chi acquista vetture con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km. La vettura da demolire dev’essere intestata all’acquirente di quella nuova o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi. E deve essere di classe inferiore a Euro 5, ossia Euro 0, 1, 2, 3 o 4.

Vietato vendere per 12 mesi

Al momento della sottoscrizione del contratto, l’acquirente dovrà firmare una dichiarazione di presa d’atto del requisito del mantenimento della proprietà del veicolo acquistato per almeno 12 mesi.

Escluse le imprese (tranne Nlt e car sharing pubblico)

Le aziende restano in buona parte escluse da questa iniziativa. Possono infatti ottenere il contributo solo le imprese che operano nell’attività di autonoleggio a lungo termine (ma in questo caso il bonus è dimezzato) e nel car sharing pubblico. E, comunque, solo in caso di acquisto di una vettura delle prime due fasce.

Autocarri elettrici

Lo schema degli incentivi 2024 prevede contributi anche all’acquisto di veicoli commerciali elettrici e di ciclomotori e motocicli, sia elettrici sia termici.

In particolare, per i veicoli di categoria N1 e N2 elettrici sono disponibili 20 milioni (erano 15 nel 2023 e ne sono avanzati 13,7). Il contributo, con rottamazione obbligatoria di un mezzo Euro 0, 1, 2, 3, va da 4 mila euro (N1 fino a 1,5 tonnellate) a 14 mila (N2 superiore a 7 tonnellate). I mezzi devono essere intestati a persone fisiche o giuridiche esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto di terzi.

Moto e ciclomotori

Per quanto riguarda ciclomotori e motocicli (a due, tre e quattro ruote), vi sono, in tutto, 50 milioni (erano 40 nel 2022) così suddivisi: 15 milioni per i mezzi elettrici e 5 milioni per quelli termici – previsti fin dall’origine dalla norma sugli incentivi – a cui si aggiungono altri 30 milioni per mezzi elettrici e ibridi previsti da un’altra norma ma che sono confluiti in questa iniziativa.

Per i mezzi elettrici e ibridi il contributo è pari al 30% del prezzo di acquisto fino a 3 mila euro senza rottamazione e sale al 40% del prezzo di acquisto fino a 4 mila euro con rottamazione. Per i mezzi termici, invece, il bonus è previsto solo in presenza di una rottamazione di un mezzo Euro 0, 1, 2 e 3 ed è pari al 40% del prezzo di acquisto fino a 2.500 euro in presenza di uno sconto del venditore pari almeno al 5% del prezzo.

Tra qualche settimana la riforma

Come annunciato a fine dicembre dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, tra qualche settimana – i tempi non sono ancora noti – il governo riformerà l’architettura degli incentivi 2024 innalzando i singoli contributi in quasi tutte le situazioni, parametrandoli in base alla classe di emissioni dell’auto da rottamare, prevedendo un extra bonus per i privati con Isee inferiore a 30 mila euro e incrementando la dotazione finanziaria per il 2024 con i circa 290 milioni avanzati nel 2022. In pratica, salvo sorprese, solo in una situazione il nuovo contributo sarà inferiore a quello attualmente in vigore: l’acquisto di una vettura con emissioni comprese tra 61-135 g/km con rottamazione di una Euro 4: dai 2 mila euro attuali si passerà a 1.500.