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Allarme scatole nere: pericolo di aumento dei premi

 

L’Ivass avverte: potrebbero aumentare i premi delle assicurazioni.

Le scatole nere hanno permesso di ridurre i premi assicurativi a carico degli automobilisti, ma ora il trend sembra essere in inversione e si teme un aumento di queste tariffe. L’allarme, lanciato da Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass, nel corso delle considerazioni finali sull’operato dell’autorità di vigilanza nel 2021, illustra come la diffusione della scatola nera, oggi adottata dal 21,5% degli automobilisti assicurati, abbia contribuito “alla riduzione dei prezzi incentivando l’adozione di comportamenti di guida responsabili”, con una riduzione della sinistrosità “di circa il 20%“, e “rendendo così possibile l’applicazione di tariffe più basse”, ma abbia poi anche favorito l’insorgere di un nuovo, preoccupante, allarme.

Le strategie di prezzo.

A preoccupare ora è infatti “l’emergere di strategie di prezzo che fanno leva sugli elementi di ‘lock in‘. Data la sostanziale intrasferibilità tra una compagnia e l’altra dei dati sulle abitudini di guida, per l’assicurato che adotta la scatola nera la probabilità di cambiare compagnia alla scadenza del contratto si riduce di circa il 60%, attenuando la spinta concorrenziale. Stime Ivass basate su un campione di circa 4 milioni di contratti sembrano indicare che il maggior tasso di ritenzione dei clienti dotati di scatola nera agevoli l’adozione da parte delle compagnie di strategie di prezzo basate sull’aumento del premio al crescere degli anni di permanenza“. “Se questo fatto fosse confermato, non potrebbe eludere a lungo l’attenzione dei regolatori. Bisognerebbe mitigare il problema rendendo disponibili e trasferibili da una compagnia all’altra i pochi dati chiave rilevabili dalle scatole nere”, ha sottolineato Signorini.

E l’andamento delle tariffe?

Il presidente dell’Ivass ha rimarcato una criticità ormai annosa: i premi, per quanto in continuo calo, rimangono sempre superiori a quelli di altre aree europee. “Nel settore Rca, pur riducendosi sia il prezzo medio (oggi 353 euro) sia i differenziali territoriali, il premio pagato in Italia resta più alto della media dei quattro maggiori paesi europei. Le misure, anche normative, adottate negli ultimi 10 anni hanno consentito di ottenere nel corso del tempo una riduzione dei prezzi del 38%”, ha spiegato Signorini, che prosegue poi con un monito “L’inflazione, incidendo in modo sensibile sui prezzi delle riparazioni e dei ricambi, rischia di interrompere il processo” (di riduzione dei premi). “Occorre dunque far leva sulla riduzione di inefficienze e lavorare per eliminare o mitigare talune distorsioni osservate”. 

Strumenti di confronto.

Da ultimo, il presidente dell’autorità di vigilanza ha ricordato l’importanza degli strumenti di confronto delle offerte: “Dopo la fase sperimentale avviata un anno fa, sta per entrare a pieno regime il preventivatore pubblico. Abbiamo appena pubblicato il regolamento che lo rende obbligatorio per imprese e intermediari. L’obiettivo è accrescere la concorrenza e l’efficienza del mercato della Rca. L’Ivass si attende un uso attivo da parte degli acquirenti e un’applicazione scrupolosa e fedele” da parte di imprese e intermediari.