Non sono più una curiosità o una scommessa. Le auto cinesi – tra marchi “puri”, europei controllati da gruppi del Dragone e modelli italovestiti – hanno raggiunto quasi il 10% delle immatricolazioni italiane, in un mercato in calo. Crescono a doppia cifra (+42% nel primo semestre) e si fanno spazio con oltre 100 modelli a listino, proposti da ben 22 brand.
Il boom riguarda soprattutto modelli a benzina e Gpl, smentendo il luogo comune che le vuole esclusivamente elettriche. E se oggi solo quattro marchi fanno grandi numeri (MG, Byd, DR, Volvo), l’offerta è sempre più ampia e strutturata.
Una tendenza da tenere d’occhio per capire come si sta ridisegnando il panorama automotive italiano.
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